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Channel: Jorge Gonzalez Izquierdo – Pagina 190 – eurasia-rivista.org
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Intervista a Danilo Facconi – Direttore del settore Food and Beverage dei grandi magazzini GUM di Mosca

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Intervista a Danilo Facconi – Direttore del settore Food and Beverage dei grandi magazzini GUM di Mosca.

1) Sig. Facconi, lei da 11 anni lavora a Mosca come responsabile di tutto ciò che riguarda la cucina e la ristorazione nei grandi magazzini GUM. Cosa l’ha spinto a venire in Russia? Come mai proprio un italiano alla guida del F&B?

In realtà non è stata per me una scelta difficile. Nel ’99, quando mi fu fatta l’offerta di collaborare come consulente per aprire un ristorante italiano sulla Piazza Rossa, non avevo legami che mi trattenevano in Italia, pur avendo un lavoro con una buona posizione. Così, quando conobbi il proprietario di “Bosco di Ciliegi” e lui mi prospettò l’idea di essere sulla Piazza Rossa, non esitai ad accettare l’invito e nell’agosto del 2000 aprimmo Bosco café all’interno del centro commerciale GUM, il primo caffè italiano sulla Piazza Rossa. Posso confermare che dall’apertura ad oggi il locale è solo migliorato mantenendo il concetto che ci eravamo preposti: qualità, servizio ed atmosfera; dopo di che è stato semplice continuare a lavorare col gruppo che nel frattempo ha investito in altri ristoranti e gastronomie dove il prodotto italiano la fa da padrone. Questo è anche il motivo per cui un italiano segue il food and beverage: la nostra cucina piace a molti russi, ma non tutti riescono a cogliere le piccole differenze che creano la nostra alta qualità, per questo il mio lavoro consiste anche nel proporre e far conoscere ai russi i mille sapori che fanno parte del nostro patrimonio culinario.

2) Dal suo punto di osservazione privilegiato può dirci come mai i russi sono così interessati all’Italia? Cosa amano del nostro Paese oltre alla cucina?

Si interessano a noi perché amano il nostro Paese! Bisognerebbe chiederlo a loro, io posso solo supporre, avendo una moglie russa, che ci amano un po’ per tutto ciò di bello che abbiamo da offrire agli stranieri: i buoni prodotti gastronomici, la moda e i luoghi di vacanza in Italia, che attirano per le bellezze naturali e offrono un ottimo servizio, le automobili sportive, la musica italiana, molto popolare in russia (tutti i russi conoscono a memoria le canzoni di Adriano Celentano e Toto Cutugno) e, in particolare, è molto popolare l’architettura italiana. A questo proposito va ricordato che molti palazzi e monumenti a Mosca e San Pietroburgo, ad esempio il Cremlino, sono opera di architetti italiani. La cucina italiana, per i russi, è una scoperta relativamente recente, dovuta al boom economico degli ultimi 10 anni, prima di questo loro già ci amavano e apprezzavano per la nostra arte, cultura e architettura classica.

3) La società “Bosco di Ciliegi”, per cui lavora e che detiene la maggioranza delle azioni dei grandi magazzini GUM, è attivissima nella promozione e nello sviluppo del made in Italy in Russia. I grandi marchi di moda e la cucina italiana la fanno da padroni all’interno del GUM. Questo successo secondo lei è destinato prima o poi a ridimensionarsi oppure ci sono ancora margini di miglioramento?

Dal mio punto di vista penso che ci sia sempre del margine di crescita per i prodotti italiani in Russia, noi siamo un popolo in continua evoluzione e sappiamo adattarci bene alle condizioni e alle usanze dei Paesi con cui facciamo affari o in cui decidiamo di vivere. Se vogliamo parlare di cucina, per esempio, ogni giorno si inventano nuovi metodi di conservazione o di cottura, la tecnologia è presente in cucina da diversi anni e come i computer sono vecchi già dopo sei mesi lo stesso vale per gli strumenti che aiutano i ristoranti o le gastronomie o i semplici mercati nel loro lavoro, e stare al passo con i tempi è la cosa più importante per essere concorrenziali. Su questo argomento si potrebbe scrivere una intera enciclopedia, qui mi limito a dire che gli chef italiani sono conosciuti in tutto il mondo perché sono sempre attenti a migliorare con fantasia anche i piatti tradizionali. Per questo, per la nostra capacità di adattamento e di continuo auto-miglioramento e per l’amore che i russi hanno verso l’Italia penso che per i prodotti italiani in Russia il futuro sia roseo.

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